Analisi strumentali
L’esame visuale, per quanto approfondito, non sempre permette di acquisire un quadro valutativo completo ed esauriente delle condizioni di salute e di stabilità in cui si trova la pianta, in particolare laddove sono presenti difetti importanti.
In questi casi, la procedura del VTA prevede che l’individuazione e la stima dell’estensione di alcuni difetti strutturali interni possa essere verificata, successivamente all’indagine visuale, mediante l’impiego di strumentazione specifica.
Gli strumenti più utilizzati in questo senso sono: la trivella di Pressler, il Resistograph (dendrondensimetro), il martello a impulsi sonori, il misuratore a ultrasuoni e il dendrotomografo.
Sebbene tutti questi strumenti presentino dei pregi, dei difetti e dei limiti, il dendrotomografo risulta sicuramente tra quelli meno invasivi e si ritiene che sia quello con la maggiore capacità di diagnosi e versatilità (capacità di fornire indicazioni oggettive rilevando puntualmente la maggior parte dei difetti, anche su diverse sezioni del tronco).
Le tecniche di indagine possono accompagnarsi l’una all’altra per ottimizzare il giudizio sullo stato sanitario degli alberi, ma la tomografia dei tronchi ed in particolar modo la tomografia acustica rappresentano un’evoluzione fondamentale dell’indagine strumentale.